mercoledì 25 novembre 2015

L'amore non conosce confini....
Si è spesso sentito dire, ma che possa superare anche il tempo e lo spazio scatenando emozioni a distanza di secoli è un fatto curioso.
Provate ad indovinare: di chi si sarà infatuato l'autore di questo testo? 
Vi lasciamo qualche indizio: il suo volto è noto e ha ipnotizzato scrittori e registi, ma di lei conosciamo solo un mezzo busto.


Era un giorno come tanti, soleggiato e allegro, il cinguettare dei verzellini raggiungeva casa mia, si sentivano dei canti melodiosi e dolci.
Mia madre mi chiese se potevo recarmi al mercato e io le risposi di sì, iniziai subito ad andare.
Dopo aver fatto un lungo pezzo a piedi tra persone e cagnolini raggiunsi il mercato del sabato mattina. Era davvero affollato si udivano diversi rumori provenienti dai venditori, afferrai la lista e vidi che per primo dovevo comperare dei kiwi e delle banane quindi andai dal mio vecchio amico Neal: il venditore della frutta.
La ressa continuava ad aumentare: signori e bambine si accalcavano fino a schiacciarmi come una sardina in scatola, per questo allungai il passo in modo da concludere alla svelta le mie commissioni.
Raggiunta la bancarella io e Neal ci salutammo, aveva degli occhi stretti e allungati che fissavano il mio volto, il naso a patata e delle labbra grosse e carnose come la sua faccia.
Subito gli chiesi delle banane e dei kiwi ma sfortunatamente gli ultimi erano finiti, con le sue mani screpolate e rugose afferrava i caschi di banane per poi metterli nella borsa data da mia madre.
Dopo esserci congedati presi di nuovo la lista su cui c'era scritto di acquistare dei pomodori; il cammino diventava sempre più tortuoso. La bancarella della verdura sembrava irraggiungibile visto che le persone ti trascinavano dove portava la corrente umana.

Iniziai a cercare una scorciatoia e finalmente dopo tutte le ferite e graffi che mi ero procurato trovai una stradina, sporca e piena di ragnatele. Dopo un lungo percorso lurido e pieno di immondizia raggiunsi un vicolo cieco con un'alta e imponente barriera. Io, dal cuor di leone, mi feci coraggio e iniziai a scalare l' alto muro con il manico delle borse in bocca, arrivato in cima vidi che davanti c'era la strada principale così buttai il sacchetto e saltai. Però nello slancio scivolai e la mia gamba prese una storta. Non riuscendo a camminare iniziai ad urlare aiuto e delle lacrime scesero delicatamente la linea del mio viso. Nell'indifferenza di molti, mi soccorse una ragazza dolce e giovane che decise di aiutarmi: le sue morbide mani accarezzavano la mia gamba facendo un lieve massaggio, il suo viso non presentava nemmeno una ruga e i suoi occhi erano indescrivibili. Mi disse che la gamba oltre ad essere slogata perdeva sangue, preoccupata si tolse il turbante che faceva intravedere il suo magnifico orecchino, io svenni e non ebbi modo di vedere i suoi capelli.

Una volta svegliato avvistai una fascia che avvolgeva la mia gamba, lei si era ripresa il turbante e mi disse che aveva portato il mio corpo sulle sue lievi spalle. Una gentilissima signora mi diede una tisana per calmarmi e passate poco più di due ore mi rimisi subito in sesto, l'affascinante fanciulla mi diede un bacio sulla guancia con le sue rosse e sensuali labbra ed io arrossii, poi come ricordo di lei mi conferì quel misterioso orecchino luccicante e brillante.
Tornando a casa ripensai a quella semplice e giovane personalità e decisi di tenere lo speciale orecchino di perla sempre nel mio cuore.

Oggi come domani

Ho fatto queste foto domenica 25 ottobre alle ore 18,00. Sono rimasto colpito dalle tante scie di colori che si alternavano nel cielo. Con il passare dei minuti cambiavano … il sole si stava addormentando dietro la collina di Montevecchia. Piano piano il sole veniva a mancare e stava diventando buio, e anche le scie di colori sparivano lasciando spazio alla sera.

Un panorama simile è un patrimonio da custodire e tutelare, ho pensato così all’importanza di attuare uno sviluppo sostenibile, in grado di assicurare la salvaguardia dell’ambiente.  Lo sviluppo sostenibile è un processo di cambiamento per cui l’utilizzo delle risorse, gli investimenti, lo sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali devono essere coerenti con i bisogni attuali e anche futuri.  Tutte le persone, con impegno per il miglioramento del nostro paese, dovrebbero rispettare il nostro ambiente, che è il nostro futuro.


Nel nostro paese, ci sono dei paesaggi meravigliosi, abitiamo in un posto molto bello e tranquillo: dobbiamo continuare a tenerlo bello e pulito. 

un alunno di II B

lunedì 23 novembre 2015

In un mondo dai tratti sempre più incerti, come mostrano i recenti fatti di Parigi, e in un periodo della vita per definizione caratterizzato da instabilità quale la preadolescenza, i nostri ragazzi, crisalidi pronti a schiudersi in farfalle, si interrogano sul futuro. Lo immaginano, lo abbozzano, lo sognano... 
Leggete i mille colori dei sogni e delle personalità:

Penso che studiando, impegnandosi e capendo cosa c’è intorno a noi, si possa andare dovunque e raggiungere gli obbiettivi prescelti, anche nella nostra età. Tra 30 anni vorrei un mondo con più persone altruiste, con meno disoccupati, senza crisi economiche, insomma un mondo diverso da quello di oggi, ma in bene. Gli obbiettivi che mi sono posto e che desidero raggiungere sono avere un lavoro stabile, vorrei fare il banchiere, e avere una famiglia solida, senza litigi.
A volte certe persone hanno paura di invecchiare, non vogliono diventare brutti;  però, per me, la bellezza non è solo esterna, ma è anche avere armonia e pace interiore.
Per finire vi dico: rimboccatevi le maniche e raggiungerete gli obbiettivi scelti"


In futuro mi vedo più maturo, in grado di prendere da solo una decisione, anche le più importanti; mi vedo anche con una mente indipendente che non dipenda da ciò che pensano gli altri e che nemmeno sia influenzata da pensieri superflui e inutili .
Spero di riuscire ad andare avanti con gli studi  fino all’università per arrivare all'obbiettivo di lavorare nel mondo dello sport .
Anche se so che il mondo non potrà essere migliorato da una sola persona spero che mi permetta di far avverare i miei sogni.”   

"Tra 30 anni vorrei un mondo in cui le risorse siano distribuite in modo più equo e più sviluppato a livello economico. Vorrei che le armi fossero abolite dal commercio e che ognuno potesse praticare la propria religione senza essere ucciso. 
Desidererei che ognuno volesse vivere la propria vita con i suoi sogni senza buttarsi giù. 
Vorrei poi un mondo più pulito e ordinato così che non ci siano disastri ambientali. Vorrei che lo smog nelle città fosse eliminato perché crea solo danni"

  Vorrei un mondo in cui la solidarietà prevale sull’ odio tra le persone, in cui lo spreco viene limitato e le risorse condivise, in cui le armi sono oggetti sconosciuti e le parole sono l’ unica e la migliore soluzione.
Non so ancora che lavoro farò da grande ma vorrei lavorare in ambito scientifico per migliorare il mondo a favore di tutti."  

“Vorrei un mondo senza guerra, senza religioni diverse, in modo da non scatenare litigi. Desidererei un mondo con risorse distribuite in modo equo in modo che tutti possano vivere una vita serena.
 E questo desiderio non lo può avverare qualche mago, ma NOI! Noi saremo a cambiare il mondo per farlo diventare migliore; ci saranno persone che non contribuiranno ma noi non dobbiamo smettere perché se miglioriamo quello che loro peggiorano, il mondo diventerà più bello, con più tempo, però più bello.”     

    "Tra 30 anni vorrei creare un mondo senza la guerra e tutti i conflitti che ci sono adesso,con la liberta’ di parola e di religione; vorrei poter non lasciare le persone senza un lavoro e un tetto, vorrei poter dare istruzione a chi non può. Insomma vorrei il mondo pieno di persone che si aiutano reciprocamente, persone che si vogliono bene; mi piacerebbe un ambiente più pulito e senza uomini che lo inquinino, ma con persone che se ne prendono cura. 
Da grande vorrei poter riuscire ad costruire una macchina che lanciata in cielo, a seconda della temperatura e del meteo, fa cadere il cibo genuino a volonta’

venerdì 20 novembre 2015

Il sapore della diversità
In Italia ci sono diverse etnie. Una delle più diffuse è quella Senegalese, infatti, centinaia e centinaia di Senegalesi sono immigrati in Italia, e con loro hanno portato la loro cultura e le loro tradizioni, formando un mondo pieno di sapore.

CURIOSITA’
Una delle ricette Senegalesi che deriva dal Marocco è il couscous.   Esistono due tipi di couscous : uno ha origini Marocchine e l’altro e il couscous Senegalese che ha un colore più scuro, mentre quello Marocchino è molto chiaro. Non so se li avete assaggiati, ma se volete il mio parere, vi posso dire, che sono due cibi davvero davvero gustosi.
Vi presento una ricetta tipica e veramente prelibata:

RICETTA COUSCOUS
Ingredienti:
-cipolle
-couscous
-acqua
-olive snocciolate
-fagioli
Procedimento:
- far bollire dell’acqua in una pentola
 -aggiungere il couscous
- aspettare che prenda forma
-tagliare le cipolle a strisce
-prendere l’altra pentola e aggiungerci le cipolle
-aggiungere senape, aceto, olio, olive e fagioli.
-cuocere e mescolare
-mettere il couscous in un piatto aggiungendo salsa
-servire.

Assolutamente da provare!!!

Un'alunna II B

mercoledì 11 novembre 2015

Le passioni che ti rendono unica

Foto di un'alunna 
Eccolo, lo sport in cui ti puoi sfogare dopo una lunga giornata di scuola o un pomeriggio passato sui libri. 
É lí che inizia il divertimento, in quel campo, con quella piccola e colorata palla in mano, con quella rete in centro che provoca. É lí che nascono tutte le emozioni.
É grazie alla pallavolo che ho imparato a fidarmi di me stessa e dei miei compagni.
Ed é sempre grazie a lei che ho scoperto i miei difetti e i miei pregi.
Beh é ovvio,con la pallavolo ci possono essere allenamenti e partite drammatici in cui sbagli di tutto, ma ci sono anche dei momenti in cui ti viene tutto perfetto: un'alzata da mani  da fata, una schiacciata in cui dai un bello schiaffo alla palla e fai punto, una battuta che si ferma sul nastro e cade nel campo avversario.
Insomma senza la pallavolo sarei una ragazza diversa, quella che esce sempre con le amiche al posto di dire: «Mi dispiace, ho l'allenamento»
Magari sarei anche un'alunna migliore, più diligente, ma senza la pallavolo non sarei la ragazza che sono. 

Un'alunna di II B

giovedì 5 novembre 2015

Piccoli maestri del brivido

Ecco un pezzo degno dei più grandi maestri horror: esperimento stilistico decisamente riuscito! Voi che cosa ne dite?

http://intergalacticrobot.blogspot.it/2005/11/shining
In uno spazio racchiuso tra quattro mura la porta si serra e la stanza sembra ogni volta più piccola, si restringe senza lasciare neanche un buco per respirare. 
L'incubo inizia ad avverarsi.
Cala la notte, costretta e rannicchiata mi ritrovo sotto le coperte: la sera prima erano sembrate morbide e dolci ma ora mi soffocano nel letto, che con le sue sbarre di metallo mi rinchiude in una gabbia.
Si sente un rumore: il legno del tetto cigola. Penso "scappo", ma non posso: quell'incubo che mi assaliva ogni sera si è avverato, le porte non si aprono, grido:  "AIUTO".
Una lacrima scivola sulle forme del viso e cade con silenzio, silenzio sul legno del pavimento. 
Si susseguono più gocce che sempre più pesanti diventano ghiaccio che ammacca il pavimento e congela l'aria, mi sento soffocare.



foto di un'alunna
Mi sveglio, l'incubo non è ANCORA realtà.

un'alunna di IIB

mercoledì 4 novembre 2015

Una foto di uno studente di IIB che cattura un'immagine, un  pensiero, un ricordo



"Autunno,
Periodo in cui le foglie volano, seguendo il vento, seguendo la loro strada, il loro destino. Si appoggiano a terra con delicatezza, anche se il loro ciclo è finito resteranno lì bellissime con il loro rosso, giallo e arancione ad illuminare tutte le giornate"

Un alunno IIB
Attività insieme
Alla ricerca delle conchiglie: verso la comprensione del mondo naturale



Foto di un'alunna IIB
La professoressa di scienze, prima delle vacanze estive, ci ha assegnato il compito di raccogliere dieci tipi diversi di conchiglie.
All’inizio di quest’anno scolastico in scienze abbiamo cominciato a studiare gli animali invertebrati e tra questi i bivalvi che sono una delle classi di molluschi. Questi animali, come le cozze e le vongole, sono protetti da una conchiglia.
Ci siamo quindi messi d’accordo nel portare a scuola le conchiglie raccolte, così abbiamo potuto studiarle vedendole e toccandole dal vivo e non solo attraverso le informazioni e le immagini del libro.
Con l’aiuto della professoressa le abbiamo osservate attentamente, le abbiamo confrontate con le immagini di alcuni libri per riuscire a identificarle e le abbiamo catalogate. Anche la nostra professoressa ha portato delle conchiglie molto particolari, tra cui una veramente bella che si chiama “conchiglia del dollaro”.
Foto di un'alunna IIB
Abbiamo portato poi un coperchio della scatola delle scarpe creando uno sfondo simile al mare dove abbiamo posizionato e incollato le nostre conchiglie e infine abbiamo creato delle etichette con indicato il nome e il gruppo a cui appartiene ciascuna conchiglia e le abbiamo attaccate in corrispondenza di ognuna.

La cosa più stupefacente è che ci siamo accorti che esistono tantissimi tipi di conchiglie, alcune veramente strane e meravigliose, e che la natura è in grado di creare degli esseri viventi capaci di difendersi dai predatori con metodi curiosi.
 Penso che noi uomini abbiamo la fortuna di poter conoscere e comprendere i segreti della natura e quindi dobbiamo impegnarci a rispettarla, a tutelarla ed a difenderla da comportamenti sbagliati.

Un'alunna IIB


         
Pensieri e riflessioni 
IL CALCIO E IL RAZZISMO

Noi giochiamo a calcio; questo sport ha conquistato il mondo; è difficile trovare un qualsiasi paese di
qualsiasi nazione dove almeno una persona non sappia cosa sia il calcio.
Il calcio accomuna ragazzi con culture ed etnie differenti. Infatti, in varie squadre giocano ragazzi di origine diversa.
I ragazzi non badano alle diversità di compagni e avversari, ma purtroppo non sempre è così e atti di razzismo rovinano la bellezza del gioco e il suo divertimento.
E allora noi vorremmo ricordare a tutti: LO SPORT NON FA DISTINZIONI!

Due alunni di IIB

lunedì 2 novembre 2015

LETTURA Pesante dovere o gustosa scoperta? 

Vi ricordate il primo parere proposto?

Eccolo:

Io e la lettura,

Amiche quasi inseparabili, anche se lei ha un carattere bizzarro e ricco di sfumature: una di queste la dolcezza, quando è in quei momenti diventa morbida e setosa come la coperta che mi avvolge ogni sera. Alcune volte mi fa sorridere con la sua ironia oppure ridere a crepapelle fino a farmi venire i crampi alla pancia. E questo è solo un piccolo assaggio di quello che è e può essere...
un'alunna II B

Risultati immagini per libri foto
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Ma leggete come controbatte un compagno di classe:


Ero lì, nel mio letto , solo io e lui . Lo fissavo , ma non si voleva aprire a me . Sembrava quasi impossibile . In una bella mattina d’estate, ero lì, sottomesso da quel mucchio di parole .
Sembrava incredibile, ma stava accadendo. Un blocco di pagine, di fogli, pieni zeppi d’inchiostro mi stava ipnotizzando.
Provavo e riprovavo ad aprirlo, ma egli, imperterrito, non si apriva era come un unico blocco di pietra che, per essere aperto, doveva essere scavato, ma sono sicuro che scavandolo non avrei trovato parole ed emozioni, ma roccia su roccia.
Non ero in grado di leggerlo. Era IMPOSSIBILE
Anche se …    

Che cosa voglia esattamente dire quell' "anche se" resta un mistero: come si risolverà la situazione?  Troverà la forza? Troverà il libro capace di ispirarlo? 
Siamo sicuri che scavando a fondo si possa trovare solo roccia?
Una verifica può cambiare tutto
Storia di un'avventura quotidiana

La classe, quando è in corso un verifica, diventa come un carcere da cui anche se lo vuoi veramente, non puoi scappare.
La porta e le finestre si serrano e tu, seduto davanti alla verifica non riesci a pensare e tutto, in un batter d' occhio, si tinge di grigio.
Ti senti come ammanettato, le mani sono paralizzate dalla tensione, inizi a sudare.
Il primo esercizio lo fai con calma perché hai appena cominciato la verifica e credi di avere una lunghissima ora per terminare, il secondo esercizio lo affronti con ansia perché il tempo passa così velocemente che sembra ti portino avanti l'ora sull' orologio. Continui a scrivere ma.... 
Quando senti la voce cupa e imponente della prof. che rimbomba come in una buia caverna ti senti gelare il sangue perché è stata decretata la fine della verifica.
Quando arriva il cambio dell'ora tutto riprende colore e, se ci sono le materie che adori, la classe si tinge delle più belle tonalità ed entra una gran luce dalle finestre che rende tutto più armonioso: sembra che la classe ti sorrida.
I tuoi pensieri riprendono a navigare e il tuo sorriso riappare più smagliante che mai sul tuo volto.
La voce, ora dolce e delicata, della prof. ti accarezza e ti coccola fino a quando la campanella, con il suo suono squillante, ti risveglia dal più bello dei sogni.

un'alunna IIB