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Immagine da articolo di Merate on line |
IO tifo positivo
Qui di seguito la testimonianza di una parte del progetto "io tifo positivo" che ha coivolto alunni, genitori e insegnanti.
Per approfondire due articoli che ci riguardano:
- http://www.merateonline.it/articolo.php?idd=62187
- http://www.merateonline.it/articolo.php?idd=61806
un alunno
Quest' anno le nostre professoresse hanno deciso di farci fare un progetto
nel quale ci hanno spiegato cosa significa tifare.
Per questo abbiamo fatto vari incontri con i rappresentanti di "IO
TIFO POSITIVO" Tony e Claudia, tra cui quello di sabato 12 Marzo
2016, nel quale hanno partecipato anche i genitori per fare dei giochi con noi
ragazzi.
L'incontro si è svolto nella palestra della scuola di
Calco. All'incontro erano presenti le classi prime, le classi seconde ed
alcuni genitori.
In preparazione di questo evento, a scuola con la prof. di arte abbiamo
preparato delle magliette, degli occhiali e dei cappelli fatti di cartone, abbiamo
realizzato anche degli striscioni colorati.
All'inizio ci siamo seduti intorno ad un telone con sopra lo stemma di
"io tifo positivo", e lì i rappresentanti di "io tifo
positivo" Tony e Claudia ci hanno divisi per classe ed hanno formato anche
la squadra dei genitori, alcuni di essi formavano anche la giuria.
Dopo di ché ci hanno spiegato i giochi.
Il primo gioco consisteva nel mettersi in coppia, uno stava in piedi e
camminava sopra le mattonelle mentre l'altro le spostava, se quello in piedi
cadeva bisognava ricominciare da capo.
Nel secondo gioco occorreva mettersi in gruppi da tre e infilare i piedi in
una specie di coppia di scii. Si doveva camminare fino al traguardo e poi
correre in dietro, quindi era necessario essere coordinati altrimenti non si
riusciva ad avanzare.
Il terzo gioco consisteva nel tendere un filo, tirando verso di sé due
pali, uno da una parte ed uno dall' altra, il filo passava all'interno di un
imbuto, di modo che se si soffiava dentro l'imbuto questo scivolava avanti.
Dopo questo gioco abbiamo fatto una breve pausa, nella quale ci siamo
riposati un po'.
Finita la pausa siamo rientrati in palestra, ci siamo seduti sempre al
centro e Massimo Beretta, l'allenatore che a Missaglia segue la squadra di
Sitting volley, ci ha insegnato come dei giocatori che non possono
camminare si muovono in campo durante una partita di pallavolo. E' un gioco
difficile perché devi usare le braccia sia per spostarti che per giocare.
Dopo alcune prove abbiamo ricominciato a fare i nostri giochi.
Il quarto gioco consisteva nel sedersi in fila indiana con le gambe
incrociate, il primo partiva col prendere la palla posata a terra davanti a
lui, faceva un giro su se stesso e passava la palla dietro. Vinceva la squadra
che per prima faceva tornare la palla al punto di partenza.
Il quinto ed ultimo gioco consisteva nel prendere un piccola ciambella di
ferro alla quale c'erano legati 5 fili da tendere, sopra di essa si metteva una
pallina e tenendo tesi i fili, vinceva la squadra che riusciva a portare tutte
le palline da un cesto all'altro.
Finiti i giochi ci siamo seduti intorno al telone per parlare del risultato
finale di questo incontro con le relative premiazioni delle squadre.
La seconda B, cioè la mia squadra, ha avuto il punteggio più alto perché
siamo riusciti a trovare la collaborazione di tutti i giocatori e quindi a fare
il punteggio migliore.
In questo progetto non ci volevano particolari doti sportive, ma solo la
voglia di giocare e vincere come squadra.
All'inizio l'idea di fare questo progetto non mi esaltava più di tanto, ma
dopo l'incontro fatto in palestra e quelli precedenti fatti in classe, alla
fine è stato molto divertente e spero di avere l'opportunità di rifarlo anche
l'anno prossimo.
In questo progetto ho imparato che non importa solo tifare e vincere, ma
saper giocare pulito ed incoraggiare il prossimo.