domenica 8 maggio 2016

Racconta un episodio della tua storia che possa farci capire le ragioni del nome pellerossa che ti sei scelto.
Come nome indiano ho scelto "Soffio di Vento" perché, fin da quando ero piccola, mi piace stare in un grande spazio all’aperto, come una spiaggia o un prato, in cui poter correre e saltare liberamente: mi fa sentire felice.
A questo proposito ricordo che una mattina di luglio di otto anni fa mi trovavo al mare in Toscana. Era una giornata soleggiata ma la gente al mare era poca, così la spiaggia, che già era molto spaziosa, sembrava ancora più grande. Eravamo solo io, mia mamma e mio fratello perché quel giorno mio papà era rimasto in casa per svolgere del lavoro.
Mia mamma disse a me e a mio fratello di metterci a giocare vicino a lei in modo che potesse controllarci. Così, mentre lei era sdraiata a leggere noi ci mettemmo dietro al suo lettino in una zona all’ombra a giocare con la sabbia. Mio fratello era piccolo, quindi toccava a me andare a prendere l’acqua sulla riva del mare con il secchiello. Stare sul bagnasciuga era bellissimo perché riuscivo a vedere lontanissimo, la spiaggia sembrava non finire mai. Mentre fantasticavo cominciai, senza accorgermi, ad incamminarmi guardando le onde che facevano la schiuma quando colpivano i miei piedi. Cominciai a correre giocando con le onde. Mia mamma che aveva visto che andavo e tornavo dal mare all’ombrellone senza problemi si era concentrata sull’articolo che stava leggendo. Dopo pochi minuti mi ero già allontanata molto! Mia mamma si accorse solo in quel momento che non ero tornata all’ombrellone.
Allora si alzò di scatto, chiese a mio fratello dove fossi andata e lui indicò il mare. Lei cominciò a gridare il mio nome verso destra e verso sinistra ma io non rispondevo. Cominciò a preoccuparsi moltissimo. Poi finalmente mi vide in lontananza a mano di una signora anziana che mi stava accompagnando al mio ombrellone. Quando ci raggiunse, la signora le raccontò di avermi notata perché ero una bambina piccola che correva e saltava con allegria, ma essendo tutta sola, aveva intuito che potevo essermi allontanata troppo dal mio ombrellone.

Mia mamma raccontò l’episodio a mio papà e il giorno dopo mi misero alla prova. Andammo tutti insieme a fare una lunga passeggiata sulla spiaggia. Appena cominciammo a tornare indietro io iniziai di nuovo a correre, libera e felice. Mia mamma tenendo per mano mio fratello piccolo camminava lentamente, mio papà invece mi inseguiva senza farsi vedere da me. Alla fine anche se avevo solo quattro anni riuscii a tornare senza problemi al nostro ombrellone e mio papà mi disse: “Sei uno spirito libero, per fortuna hai senso dell’orientamento!”.    

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