mercoledì 30 marzo 2016

Soluzione INDOVINELLO:

Caramella alla menta

Soluzione CRUCIVERBA

lunedì 14 marzo 2016

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE (il film)
Un' alunna di 2B

La storia, tratta dal romanzo dello scrittore irlandese John Boyne,
è una storia triste, tenera e sconvolgente.

TRISTE perchè è ambientata negli anni '40, nel pieno periodo di guerra. Triste perchè si svolge in un campo di concentramento e perchè è un ripetersi di immagini di maltrattamenti da parte dei nazisti nei confronti dei “rinchiusi”.

TENERA, molto tenera perchè due bambini si incontrano e fanno amicizia nonostante le differenze.

Il primo si chiama Bruno e ha 8 anni, è figlio di un ufficiale nazista che gestisce e comanda il campo. Bruno vive in una villa in campagna, molto vicino al campo che lui crede essere una “fattoria”, dove curiosamente i contadini indossano tutti un pigiama a righe.
Un giorno esce di casa furtivamente e per curiosità si avvicina ai capannoni che intravede dalla finestra della sua stanza, al di là della recinzione metallica ricoperta di filo spinato c'è Shmuel, un bambino della stessa età di Bruno.

I due si conoscono, fanno amicizia e si incontrano più volte. Nonostante la rete, gli amici riescono anche a giocare a dama. Una volta Bruno gli porta del cibo perché vede l'amico pallido e magro, in quell'occasione Shmuel gli racconta di quello che succede all'interno del campo ma Bruno non gli crede, non capisce.
Un giorno però, con l'idea di aiutare Shmuel che non trova più il padre, Bruno scava sotto la recinzione ed entra nel campo; per passare inosservato indossa anche lui un pigiama a righe, che l'amico gli ha procurato.

SCONVOLGENTE perché da questo momento la storia giunge rapidamente al termine e non ha un lieto fine... per questo motivo non è un film che rivedrei volentieri.

Mi ha fatto paura l'immagine finale dove l'inquadratura riprende una grande porta di ferro che si chiude con all'interno i due amici; uno spogliatoio con tanti pigiami a righe appesi e il silenzio assoluto ...ma questo è un film.

Quello che inquieta di più non è vedere un film che racconta “una storia” bella o brutta, ma sapere che nel film è raccontata “la storia”; fatti che purtroppo sono realmente accaduti e che hanno coinvolto milioni di persone.
Uomini, donne e bambini travolti dall'orrore della persecuzione.

E' una storia che fa capire non solo la difficoltà di vivere ai tempi della guerra, o quanto sia importante la libertà ma anche che, nonostante le differenze, può nascere una grande amicizia.



                                                                                        
 Elisabetta I e il teatro

Come promesso una nuova vignetta che ironizza sull'attenzione di Elisabetta I per l'arte teatrale citando William Shakespeare, drammaturgo che agì proprio nel periodo della sovrana.

domenica 13 marzo 2016

Cruciverba per ragionare sulle parole

Definizioni, parole chiave, precisione sono aspetti essenziali  per lo studio; così abbiamo affidato ad un alunno il compito di ideare un cruciverba  per ragionare sulle parole e sulla precisione nel dare le definizioni. 

Se volete ora tocca a voi! Potete giocare con il suo compito e cliccare sull'immagine, scaricarla, stamparla e poi fare il cruciverba. Vi daremo le soluzioni la prossima settimana!







Verticali: 1.Isola della Sardegna 2.Gruppo etnico, chiamati anche zingari 3.Isola della toscana 4.Genere di piante originarie dell’Africa molto note per le loro proprietà terapeutiche 5.Pagamento periodico 6.Prodotto in vendita sul mercato 8.Nome maschile di persona 9.Proibire, impedire di fare qualcosa 10.Sigla di Rovigo 12.Lo sono terra, acqua, fuoco e aria 16.Fiume abruzzese 18.Contenitori ottenuti con materiali intrecciati 20.Coloro che fanno parte di una società civile e commerciale 21. Ciò che rimane di un tutto 25.Sigla della città di Imperia 27.Sigla di Alessandria 28.Sigla di Aosta 30.Sigla di Lecco

Orizzontali: 1.Superficie circoscritta nel terreno 6.Sigla di Mantova 7.Sinonimo di alzare, portare in alto 11.Venditore che decanta i pregi della propria merce 13.Le vie nel cielo 14.Formula chimica del cloro 15.Sigla di Avellino 17.Dominio informatico dell’ Italia 18.Comunità Economica Europea 19.Termine che indica il consumarsi per gelosia o invidia di una persona 22.Si usa per pescare 23.Lionello, artista famoso 24.Automobile Club Italia  26.Oriente 27.Si può vendere al diavolo 29.Ci vanno le persone in confusione 31.Articolo determinativo maschile  32.Metallo prezioso 33.Sigla di Como






LA MIA VITA NEI MIEI RICORDI: frammenti di rappresentazioni e pensieri di alcuni stundenti

Io vedo la vita come un sentiero... siamo noi a decidere che direzione prendere e possiamo cambiarla, possiamo tracciare il nostro cammino.
Questo sentiero è diviso in varie tappe: la prima è l'infanzia, quella parte di vita che trascorri con leggerezza e felicità. Ci lascia ricordi indimenticabili pieni di colori vivaci e allegri. Per esempio ne ricordo i miei primi amici che rendevano le giornate all'asilo un po' più luminose; il coniglietto rosa che mi accompagnava dappertutto e mi coccolava la sera; oppure quei biberon caldi di camomilla che prima di sognare mi facevano calare le palpebre pesanti. Proprio indimenticabile, vorrei che la vita di ogni giorno fosse altrettanto colorata e felice.
Ma arrivati ad una certa età si cresce e si cambia, inizia la scuola e conosci altri amici, non è per niente brutto ma ci sono alcuni momenti tristi che hai passato che sono difficili da affrontare, come ad esempio riuscire a lasciare la mamma fuori da scuola per me era tremendamente difficile, ma ne conseguiva una giornata assieme a i miei amici.
Ricordare ciò che è più triste non è facile per nessuno, anzi non lo vogliamo, ma sono anche questi ricordi che ci insegnano a crescere. Ed io sto crescendo. Spero che quando sarò grande saprò prendere esempio e coraggio dai ricordi. Perché è a questo che servono.



giovedì 10 marzo 2016

Personaggi di fantasia: forse arriva anche Giampierotto!
(sperimentazione sul tema del tempo prendendo spunto da J. Verne)
un alunno II B

Giampierotto era capace di arrivare sempre in ritardo.
Se si trattasse di un incontro di lavoro, della sua partita settimanale di golf oppure di un appuntamento dal dentista poco importava perché lui (e nessuno ha ancora capito come faccia) arrivava sempre: 20, 30, 45, 55 minuti dopo all'incontro con amici e colleghi.
Egli era un uomo calmo, tranquillo e dai modi garbati e gentili.
Era molto generoso, ma anche TROPPO lento. La sua generosità lo spingeva ad aiutare chiunque fosse in difficoltà però, quasi come se fosse contagiosa, la sua lentezza riusciva a far arrivare in ritardo anche chi stava aiutando.
Era alto e snello, aveva capelli biondi che erano sulla via dell'ingrigimento, data la sua non giovanissima età; aveva palpebre pesanti e assonnate e occhi sporgenti dallo sguardo vuoto e spento.
I suoi movimenti erano da bradipo e camminava in modo scoordinato, come se stesse per cadere da un momento all'altro e a tenerlo in piedi erano quei riflessi che si svegliavano sempre all'ultimo momento (come lui del resto...).
La reattività non era il suo punto forte, soprattutto quando saliva sulla sua macchina preistorica e si metteva a guidare.

Schiacciatosi ben bene un cappello con visiera sulla testa, infilava le chiavi e si metteva alla guida. Così iniziava l'avventura: premeva piano e con dolcezza l'acceleratore e partiva con la velocità di un ghepardo (che dorme però...). Ad ogni svolta dimostrava una pericolosa prudenza: per mettere le frecce ci metteva talmente tanto che quando era riuscito a premere quel pulsante aveva già girato; faceva spazientire o addormentare chiunque gli fosse dietro. E intanto lui, ignaro del caos attorno, procedeva con la solita gentile terribile lentezza.

martedì 8 marzo 2016

INDOVINELLO:


UNA DOLCE VITA
un'alunna


Uffa, che noia.. ogni giorno è sempre la stessa storia: la giornata è buia e non si vede a un palmo dal naso, lo spazio è strettissimo e non si riesce a muovere nemmeno un passo e il mio vestito, così rigido e stropicciato, mi si appiccica addosso togliendomi il respiro.
Le giornate scorrono lente e monotone con l’amara sensazione di essere stata dimenticata.
Qualche volta però, dall’ alto arriva uno spiraglio di luce ed è in quel momento che una dietro all’altra, a mo’ di fila, ci muoviamo a piccoli passettini finché una di noi non viene sollevata e acclamata da tutti.
In quei momenti penso: “Come vorrei essere io quella al centro dell’attenzione, quella lodata, e invidiata”.
“Pazienza, pazienza!”, gridano quelle davanti a me, “prima o poi arriverà il tuo turno”.
E così fu!  Fu una bellissima sensazione, mi sentivo libera, felice ed eccitata ma, allo stesso tempo, spaventata.
Mi sentii rigirare sopra e sotto e un attimo dopo non avevo più il mio scomodo vestito ma, non ebbi nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo, che mi ritrovai in un ambiente umido e tiepido. Un attimo dopo una creatura più grande di me mi prese  e  mi fece sobbalzare finché, spinta  dalla corrente di un fiume, o così mi parve,  finii sotto una pressa bianca.
“Che dolore!”, avevo la sensazione di avere perso parti del mio corpo.
Per un attimo non vidi più niente ma, quando riaprii gli occhi,  mi accorsi che stavo scivolando dentro un tubo lungo lungo e fu solo in quel momento che il mio cuore esplose e finalmente liberai il massimo del mio splendore donando a quel bambino tutta la mia freschezza.

Avete capito chi sono?

Vi daremo la risposta la prossima settimana! Prima provate...

sabato 5 marzo 2016

AVVISO AI LETTORI

Ringraziando tutti coloro che ci leggono e commentano, aumentando negli studenti la motivazione a far meglio e facendo loro capire che ciò che hanno da dire è importante anche se sono giovani, avviso che stimolata da uno di voi ho pensato di esplicitare le linee teoriche che guidano le ore dedicate al processo di scrittura dei testi che qui vengono raccolti.
Per non togliere spazio alle voci dei giovani scrittori, mi dedico un angolino nei commenti di un testo del 23 febbraio 2016 dal titolo "Uomini alla ricerca del tempo perduto". Poiché la didattica della scrittura è un argomento affascinante e non facilmente intuibile, per colmare la curiosità ho inserito, in quella sede e in coda a questo post, un link esterno che rappresenta una panoramica degli studi in proposito.

http://lascuola.it/nuovadidattica/it/home/mappe/1382696387986/1386864852042


Un saluto a tutti
prof.ssa Sala

giovedì 3 marzo 2016

STAR WARS
La nostra recensione

tre alunni II B

L’attesissimo film Star Wars 7 sta facendo scintille e persone di ogni età sono andate a vederlo, nelle sale ci sono bambini e adulti con le spade laser in mano che sognano di diventare i  protagonisti.
La pellicola è stata distribuita nelle sale cinematografiche il 16 dicembre 2015 in Italia e il 18 dicembre negli stati uniti, in 2D,3D e IMAX 3D, oltre dieci dopo l’uscita dell’ultimo capitolo del franchise, ”Star Wars :Episodio III – la vendetta dei Sith”.
Il film è stato acclamato dalla critica, che lo ha paragonato alla trilogia originale, lodando le sequenze d’azione, i personaggi e i momenti più drammatici, ed è stato candidato a diversi premi cinematografici, tra cui cinque premi Oscar e quattro premi BAFTA.
Questo film è ambientato nello spazio e si svolge in un tempo imprecisato. I personaggi viaggiano di pianeta in pianeta, superando molti ostacoli e prove. La battaglia di star Wars rappresenta lo scontro tra il bene e il male, tra il lato chiaro e il lato oscuro. I buoni sono aiutati dai Jedi che seguono una dottrina religiosa la quale crede che la forza, uno spirito che esiste in ogni essere vivente, si colleghi alla vita.
Mentre i cattivi sono aiutati dai sith che sono l’opposto dei Jedi e associano la forza alla morte e alla distruzione, essi infatti prendono potere dalle emozioni primitive.
Un'altra lotta è quella tra padre e figlio ovvero Dart Vader e Luke Skywalker infatti all’inizio il figlio non sa di fronteggiare suo padre, questo conflitto è riducibile a quello tra bene e male.
Tra i vari personaggi ne ricordiamo alcuni come Luke Skywalker, nella serie Luke è il figlio di Anakin Skywalker e di Padmé Amidala, e fratello gemello di Leila Organa. In “Una nuova speranza” si sottopone all'allenamento di Ben Kenobi divenendo un Cavaliere Jedi; prende quindi parte alla Guerra Civile Galattica combattendo con l'Alleanza Ribelle e riesce a distruggere la “Morte Nera” una delle principali navi dell’impero. Ne “Il ritorno dello Jedi” affronta infine suo padre Dart Fener, portandolo e ribellarsi all'Imperatore.
Ricordiamo anche Finn, un maschio umano che visse 30 anni dopo la battaglia di Endor; era uno stromtrooper e si alleò con i ribelli e i Jedi per sconfiggere il primo ordine.

E per finire ricordiamo Han Solo in  ”Una nuova speranza” lo vediamo come un contrabbandiere e capitano dell'astronave Millennium Falcon ovvero l’astronave principale della ribellione, amico e socio di Chewbecca. Durante un malaugurato incontro con una pattuglia Imperiale, il pirata è obbligato a gettare il carico di spezie appartenente a Jabba the Hutt un mercante e un gran criminale, e di conseguenza si ritrova debitore verso il signore del crimine. Oltre a considerare la missione una cosa di poco conto non si trova molto in sintonia con i suoi clienti, mostrando il suo scetticismo riguardo alla Forza e alle storie Jedi che il vecchio Obi-Wan Kenobi predica e insegna al giovane Luke.

martedì 1 marzo 2016

29 febbraio 2016: noi al Pirellone...
per la serie "oggi studente e domani Presidente"




La storia di Elisabetta I, la Regina Vergine

un'alunna II B
Io e il tempo
un'alunna II B
Il tempo è la cosa più importante che abbiamo e non bisogna sprecarla. E' come avere sempre l'acqua a tavola, essenziale.
Non c'è nulla di più importante del tempo, poiché è il prezzo della vita. Breve e lunga: ecco com'è la vita. Gli uomini vogliono delle cose contraddittorie o impossibili le une rispetto alle altre, e le vogliono insieme.
Ci si annoia soprattutto nell'età in cui si immagina che la vita sia senza fine. Tuttavia la vita non è lunga, la vita è breve come un sogno. La vita è irreversibile e in nessun caso ci verrà mai ridato ciò che abbiamo sciupato.
Amiamo la vita com'è, altrimenti la rimpiangeremo, poiché la morte, per quanto naturale, ci prende alla sprovvista. E allora perché aspettare che sia troppo tardi prima di incominciare a rivalutare il tempo?

Il tempo è una "scusa": quando si ama una cosa il tempo si trova. Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più, lo si trova. In conclusione noi uomini qualche volta dovremmo fermarci a pensare a cosa è successo in passato, sia le cose belle che quelle brutte, dovremmo imparare a non sprecare il tempo in una cosa senza fine e senza meta, dovremmo imparare a esserci.