martedì 15 dicembre 2015


Interessante e di attualità il seguente articolo che ci descrive l'evoluzione di alcune tendenze sociali.

Un lavoro moderno: lo youtuber

Negli ultimi anni è spopolato un nuovo lavoro in particolare tra i nativi digitali: lo youtuber, che è colui che produce contenuti creativi originali, cioè dei video, per la piattaforma di youtube. Per esempio:
  • “fare gameplay” e “tutorial”, che sono video su diversi videogiochi
  • video musicali;
  • fashion, che sono tutorial su come vestirsi e truccarsi;
  • entertainment, ossia video con contenuti comici;
  • video con indicazioni su come riparare schermi o altro degli smartphone.
Sembrerebbe un normale passatempo, ma è un vero e proprio lavoro per il quale si viene pagati.
Per chi non lo sapesse, “fare gameplay” vuol dire giocare a un videogioco completando missioni e “quest”.
Invece i “tutorial” sono proprie e vere guide sul videogioco in questione; il tutto consiste nello spiegare come completare obbiettivi e missioni.
Il canale di YouTube è una piattaforma online che può essere creata da qualsiasi persona e sulla quale solo l’utente può pubblicare dei video; se si attiva la “monetizzazione”, più visualizzazioni si hanno, più soldi si incassano. E da hobby, diventa lavoro.
La “monetizzazione” significa che vengono inserite all’ inizio dei video delle pubblicità, per le quali si viene pagati ad ogni visualizzazione da YouTube, che a sua volta incassa i soldi dal proprietario del prodotto pubblicizzato.
I miei consigli per diventare uno youtuber sono:
  • fare gameplay su giochi divertenti, ma poco conosciuti;
  • pubblicare almeno un video al giorno interessante e di buona qualità e che non duri troppo tempo così, da non perdere iscritti (infatti al canale dello youtuber ci si può anche iscrivere così da ricevere notifiche quando lo youtuber pubblica un nuovo video);  
  • essere chiaro e non dire - almeno non troppe - parolacce, perché il canale potrebbe essere “bannato”, cioè bloccato;
  • non far ascoltare canzoni con i diritti di copyright, perché dopo 3 volte la monetizzazione viene disattivata.
Ricordate che l’obbiettivo principale è non far annoiare la gente e farla divertire per continuare ad avere molti “followers” ed attirarne sempre di nuovi.
Uno dei più famosi youtuber del momento in Italia si chiama Lorenzo Ostuni, in arte Favij, un ragazzo di 20 anni che in un anno è riuscito a raggiungere 630.000 iscritti e 84.000.000 di visualizzazioni totali al suo canale; quest’anno ha anche fatto l’attore in un film sui videogiochi, “Game Therapy”, con altri tre youtuber, Claplis, Zoda e Decarli, ragazzi giovani come lui.
Ad oggi ha 2.240.245 iscritti.
Però c’è uno svantaggio per noi italiani, ossia la lingua, che non è internazionale come l’inglese.
Per ora solo un' italiana, la youtuber Marzia Bisognin lavora dall’ Inghilterra in lingua inglese con il nickname CutiePieMarzia e ha 5.990.133 milioni di iscritti ad oggi.
E’ la ragazza di PewDiePie, un ragazzo svedese che in lingua inglese si occupa di videogame e che ha il canale con maggiori iscritti in assoluto al mondo, 40.832.450 ad oggi.
Io penso che se a una persona piace fare una cosa, qualunque cosa sia e soprattutto se la fa bene, e non ha paura di mostrarla, perché non condividerla con gli altri e in più divertendosi, si guadagnano anche soldi extra.
Anche a me piacerebbe diventare uno youtuber famoso;  per ora ho solo un canale con pochi iscritti ma in futuro, chissà!!!
E tu, vorresti fare lo youtuber?!?!?!

Un alunno II B

domenica 13 dicembre 2015

Siete stressati dalle feste? Dalle resse alla ricerca di quell'idea originale che sembra sempre più lontana? 
E allora perché non lasciarsi ispirare dalla nostra tradizione italiana riscoprendo le abitudini della nostra penisola, che ci ricordano la bellezza del calore umano e dell'atmosfera che lo stare insieme sa regalare.

NATALE IN CALABRIA: tra tradizioni e dolcetti...

Molte tradizioni si tramandano da regione in regione, in particolare quando si tratta di  feste: infatti in questo testo vi racconterò le tradizioni calabresi proprio sulla festa del NATALE.


L’ aria natalizia inizia a sentirsi i primi giorni di dicembre. Nelle case, non ci sono ancora addobbi, tutto parte dall’otto dicembre quando per tradizione si fanno le crespelle: un impasto fatto con farina, lievito, patate e acqua. L’albero e il presepe si fanno all’Immacolata, mai farlo prima. Ecco che finalmente si inizia a respirare l’aria natalizia, in occasione si preparano dolci tradizionali, tutti fatti a mano e con tanta pazienza:
-la pittanchiusa, un dolce fatto di una pasta sottilissima tutta tirata a mano e ripiena di uvetta, mandorle, noci e il tutto arrotolato formando una rosa nella teglia (come si può vedere nella foto).
-i tardilli ricoperti di miele, un dolce fatto semplicemente di farina e uova, fritti e ricoperti di miele.
-ci sono anche i cugini dei tardilli di miele, i tordilli, sono un po’ più grandi con l’aggiunta di succo d’ arancia.
Di tradizione il Santo Natale si festeggia la sera della vigilia (24 dicembre) si preparano tante portate di pesce dall’ antipasto al secondo, ma la tradizione vuole che prima di sedersi a tavola ci si scambiano gli auguri. I miei genitori mi raccontano sempre che tanti anni fa, quando loro erano piccoli, ai nonni (persone anziane) in segno di rispetto vi si baciavano le mani. Questa tradizione così suggestiva si è persa col tempo, ma la serata continua giocando a tombola aspettando la mezzanotte.
Nel giorno di Natale si sta ancora tutti insieme, si prepara la pasta al forno con un secondo base di carne, nel pomeriggio si continua a giocare a tombola, scala quaranta e uno.
In Calabria le feste, soprattutto il Santo Natale, si sentono molto, non è importante che si facciano tanti addobbi oppure che "Babbo Natale” non sbagli il regalo, ma  è bello vivere la festa con i propri cari che cercano di anno in anno di trasmettere valori importanti e tradizioni, che altrimenti rischiano di essere rinchiuse in un album fotografico messo via in un cassetto.

Un alunno di  II B


Avvicinandosi il Natale si pone il grosso problema di saper scegliere il regalo giusto... e poiché sappiamo che i videogiochi sono spesso ben accolti, abbiamo pensato di stendere una breve guida affinché anche i meno esperti possano orientarsi. 




PEGI: verso una scelta consapevole

Lo confesso sono un videogiocatore.
Quando gioco a Minecraft, gioco a cubetti, mi sento quasi potente: ho il controllo di decidere e creare mettendo alla prova la mia fantasia.
Eppure il mondo virtuale preoccupa sempre i genitori.Temono di ritrovarsi dei figli “rovinati” nella postura e nella vista, pallidi, gobbi e occhialuti.
Hanno paura che il gioco inciti alla violenza o/e faccia venire gli incubi.
Eppure i videogiochi possono anche stimolare, ad esempio i giochi di strategia tipo “Clash of clans” o “Clash of lords 2” richiedono di saper pianificare e progettare, i giochi di sopravvivenza come “Minecraft” o “Terraria”  richiedono di sapersela cavare trovando strategie e risorse, etc.... Ad esempio NBA2k 16 mi stimola ad uscire a giocare a basket.
Perciò l’importante è saper scegliere......

Un valido supporto è i “PEGI”.
La sigla PEGI, sta per Pan-European Game Information (Informazioni paneuropee sui giochi), aiuta i genitori europei a prendere decisioni informate sull'acquisto di videogiochi.
PEGI è stata lanciata nel 2003 ed ora utilizzata in 30 paesi europei tra cui: Italia, Francia, Grecia, Portogallo, Irlanda, Svizzera, Regno Unito etc...
Il sistema di classificazione PEGI è basato su simboli e ad ognuno di essi è abbinato un significato. Di seguito potrete visionare la lista completa degli argomenti accompagnati dai simboli del PEGI:

  • Paura: il gioco può contenere scene in grado di spaventare i bambini.
  • Sesso: il gioco contiene riferimenti o scene di natura sessuale.
  • Droghe: il gioco fa riferimento o rappresenta l’uso di droghe.
  • Discriminazione: il gioco contiene scene di discriminazione.
  • Gioco d’azzardo: il gioco incoraggia o insegna il gioco d’azzardo.
  • Online Game: il gioco richiede l’uso di internet per poter essere utilizzato.
  • Linguaggio scurrile: il gioco contiene espressioni volgari.
  • Violenza: il gioco contiene scene violente.

Infine, abbiamo la classificazione dei giochi in base all’età: PEGI 3, 7, 12, 16 & 18.

  • PEGI 3= se avete un figlio/a di età 3 anni o superiore e vuole iniziare a imparare a videogiocare ecco i giochi fatti per lui/lei: Super Mario Galaxy 1 e/o 2, Mario Cart 8, Super mario maker, Animal Crossing etc...
  • PEGI 7= se vostro figlio/a ha 7 o più anni ed è un bambino/a molto creativa/o c'è: Regular Show, Splaton, Mario party 10 etc..
  • PEGI 12= se avete un ragazzino/a di 12 o superiori anni e gli piacciono le macchine o le serie tv ecco quello che fa per lui: Super Smash Bross, Dragonball Xenoverse, Need for Speed Rivals etc...
  • PEGI 16= se avete un ragazzo/a con 16 o più anni e gli piace l'azione ecco quelli fatti per lui/lei: Destiny, Dark Soul 2, Uncharted the natan Drake Collection etc...
  • PEGI 18= Se avete un ragazzo/a con 18 o più anni e gli piacciono i giochi di guerra o vuole una storia lunga si può trovare: Granf Theft Auto 5, Fallout 4, Call of Duty Black Ops 3, Thief, Assassin's Creed Syndicate.

Non mi resta che dirvi: "Buon Natale e scegliete bene!!"

Un alunno II B


Proponiamo un esercizio di stile, creato dopo esserci divertiti e aver meditato su qualche estratto di romanzi d'avventura e sulle strategie di descrizione: il paesaggio è esotico e il nostro sguardo di lettori è condotto a muoversi lentamente, ricostruendo l'ambiente a 360°. 
Poi,  indotti a credere in vaghe chimere, affoghiamo nel vortice della soggettività, dove realtà e sogno si confondono.


Le onde del mare gelide si riversano sui miei piedi, svegliandomi bruscamente dal mio incubo, mi guardo attorno, davanti un mare sconfinato e rosso a causa del sole che pian piano sorge calmo. Dietro di me una piccola palma colma di noci di cocco che emanano un profumo dolce e un po’ acidulo. Il mare cambia a seconda delle mie emozioni; mi chiedo come sono finito in questa piccola spiaggia, guardando i miei vestiti logori, inzuppati e ristretti a causa del sale deduco mestamente che sono naufragato. 
Mi chiedo come posso tornare a casa e la tristezza incomincia ad affogarmi; fortunatamente la serenità dell’alba e il dolce profumo delle onde mi cullano e mi rasserenano. 
Il  mare può essere crudele perché a volte non conosce pietà, ma anche gentile perché ti offre la possibilità di tornare a casa portando a riva strumenti e oggetti a me utili. Mi impegno a scrutare il mare ma è impossibile perché il sole si riflette accecandomi, fortunatamente il mare porta a riva una cassa di provviste, la apro, e vedo che è stracolma di cibi; mi ritorna la speranza, incomincio a mangiare tra il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli  e i versi dei gabbiani; ma quel pane ha un sapore nauseante, lasciandomi un gusto amaro e salato. 
Perdo la speranza, il mare si fa schiumoso e in tempesta, sono stanco e la paura mi assale, mi sento male per colpa di tutte quelle emozioni che provo in una sola volta. 
Così svengo, il buio mi ricopre, mi sento tagliato fuori da mondo, isolato, solo.

Un alunno di II B
LA CROCE ROSSA A SCUOLA

Come comportarsi in caso di pericolo o necessità?


Visto che la sicurezza è molto importante per tutti abbiamo deciso di condividere con voi le informazioni che ci hanno fornito due membri della Croce Rossa durante la giornata che la scuola dedica alla sicurezza.
Esistono 2 tipi di soccorso : 
uno che è il primo soccorso cioè l’ aiuto che tutti possono prestare secondo le loro competenze; e l’altro è il pronto soccorso cioè il soccorso prestato da persone specializzate.
Esiste anche una catena di sopravvivenza:
  1.  il primo passo è l’ Accesso precoce (il primo soccorso chiama il 112),
  2.  il secondo è la BLS precoce(manovre fatte dalla croce rossa),
  3.  il terzo è Defibrillazione precoce (uso del defibrillatore da parte della croce rossa),
  4.  il quarto Inizio precoce della rianimazione avanzata (ricovero al pronto soccorso).




 Quando c’è un incidente bisogna eseguire le prime misure:
  •       Mantenere la calma
  •       Non rischiare la propria vita (evidenziare i pericoli)
  •       Capire la dinamica dell’ evento
  •       Autoprotezione per se stessi e per la persona soccorsa
  •       Eseguire le manovre solo se si sanno fare
  •       Sempre meglio non fare niente che peggiorare la situazione
  •       Il dolore non è il sintomo più grave (chi urla di più non vuol dire che ha più bisogno)
  •       Non bisogna mai scuotere la persona soccorsa
  •       Non bisogna dare da bere alla persona soccorsa
  •     Non bisogna trasportare in macchina la persona soccorsa.




Alcune regole per contattare il 112:
  •       Dare più informazioni possibili
  •       Luogo: indirizzo, citofono, punti di riferimento, piano (se si abita in un condominio)
  •       Chiarire se si tratta di un incidente o di un malore (specificare intolleranze, malattie…)
  •       Informare sulla dinamica
  •       Quante persone hanno bisogno
  •       Condizioni vittima|e
  •       Quale aiuto si può dare alla\e vittima\e
Inoltre è importante sapere che in Pronto Soccorso esistono alcuni codici a seconda delle esigenze:
  1.  azzurro (bambini,anziani);
  2. bianco (non grave);
  3. verde (caduta…);
  4. giallo (rischio di vita);
  5.  rosso (rischio di vita molto alto). 
Alunni e alunne di IIB

giovedì 10 dicembre 2015


Logomachie e "logomanie"... ma quanto è difficile a volte capirsi... 
Bella la creatività lessicale di questo testo che gioca sulla comicità dell'equivoco per farci riflettere sui più banali problemi linguistici che a volte sanno veramente complicarci la vita.

Le avventure di... Precisamale e Sbadatolino

Il signor Precisamale decise di fare un viaggio con suo figlio di nome Sbadatolino.Non conoscendo bene la strada, il padre chiese al suo compagno di viaggio di prendere una piantina. Esso non capì a cosa potesse servire un vaso di fiori nel caso si fossero persi, ma chiese comunque dove fosse, Precisamale gli rispose che l'avrebbe trovata vicino alla finestra. Prese così una piantina di fiori davanti alla finestra e la mise nel portabagagli.
I due partirono e, arrivati nell'uscita autostradale, il guidatore chiese al giovane di passargli la piantina per poterla leggere, ma lui rispose che la piantina era nel portabagagli. Si fermarono quindi alla prima stazione di servizio, e mentre scendeva per prendere la piantina, l'altro gli chiedeva come mai l'avesse messa nel portabagagli, il ragazzo rispose che aveva preso la piantina più bella e che i fiori si sarebbero sicuramente rovinati sul sedile posteriore; per questo l'aveva posizionata nel portabagagli.
Precisamale non capiva di cosa stesse parlando e quando vide la piantina capì l'equivoco, la prese e la lanciò contro lo sguardo attonito del figlio. Così, senza una mappa iniziarono a perdersi.                          
A un certo punto si fermarono su un marciapiede e il padre diede a Sbadatolino dei soldi per cercare informazioni e comperare qualcosa con parsimonia. Sbadatolino chiese a una fanciulla che si chiamava Atlante dove si trovassero e se conoscesse qualche ragazza che si chiama Parsimonia; Atlante seppe rispondere solo alla prima domanda dicendo che si trovavano al paese dei persi.                                
Per nulla preoccupato, lo sbadato andò in un negozio ricco di dolci candidi come il latte dove, insieme alla sua amica- a questo punto immaginaria- Parsimonia, acquistò i baci per-ugina.
Tornando dal padre pensò a chi fossero queste misteriose Ugina e Parsimonia, riflettendo sul fatto che a volte le persone danno per scontate tante cose. Mentre meditava tra sé e sé, sbattè contro un ragazzo che tutti chiamavano Prepotente facendo cadere i baci, il fanciullo disse che questi erano i baci per Ugina che aveva comprato con Parsimonia. Il ragazzo menefreghista se ne andò facendo finta che niente fosse accaduto mentre Sbadatolino tornava dal padre.                                                                      
In macchina disse al padre che la ragazza Atlante aveva detto che si trovavano nel paese dei persi e che Parsimonia è scappata, Precisamale decise di chiedere ad uno strano signore che gli disse che il suo nome era strano.                                               
Questo signor Strano chiese alla persona persa cosa volesse e l'adulto gli disse che volevano avere un'informazione, Strano gli chiese che tipo di informazione e il padre disse che era un'informazione di luogo.                                                                        
Strano se ne andò dicendo che non aveva capito un tubo e il figlio gli disse che non stavano parlando di tubi.                          
Così Precisamale continuò a girare per le città senza una meta.

Un alunno di II B


martedì 8 dicembre 2015

Il naufrago
Un racconto d'immaginazione nato lasciandosi guidare da delle suggestioni. Le onde del mare e l'esclusione di ogni suono umano sono il naturale paesaggio sonoro di questo scritto che è delicato e malinconico. Racconta di un viaggio compiuto in compagnia, di un naufragio, di una ricerca solitaria, di un mistero.



Mi risvegliai naufrago su un' isola, ero solo, alle prime luci dell' alba.
Sentivo la sabbia soffice che mi faceva da materasso e la tiepida acqua del mare che mi bagnava i piedi.
Intorno a me c'era solo il mare, calmo e limpido, sul quale si riflettevano i colori dell' alba, e una piccola foresta di alberi: da frutto, altri alberi dalle forme esotiche e piccoli arbusti.
Mi alzai con il calore del sole che mi riscaldava la schiena.
Andai in esplorazione nella foresta per cercare un riparo.Trovai una grotta e decisi che quello sarebbe stato il mio rifugio.
Da quella grotta vedevo il mare, molto più calmo rispetto a quello del giorno precedente.
Mentre ero lì pensavo a tutti i miei compagni marinai, probabilmente morti a causa della burrasca della notte scorsa.
Avevo fame, non mangiavo da tre giorni, andai a cercare della frutta, e mentre ispezionavo l'isola in cerca di cibo, sentii un profumo di noci di cocco che mi attiravano, ma non ebbi il coraggio di mangiarle, nel rispetto dei miei compagni.
Tornai alla grotta ormai inondata di luce.
Ero stremato, le gambe mi tremavano e cominciai a vedere i miei compagni intorno a me che mi parlavano.

Caddi a terra sfinito e poi ricordo solo il buio della notte. 

Un alunno di II B

Oggetti e ricordi

Ci sono oggetti che sanno riportarci indietro nel tempo. Possono sembrare semplici, antichi o impolverati ma quegli oggetti sono nostri, custodiscono un ricordo o un affetto.




Questa bicicletta rappresenta per me la libertà, come quando andavo con mio papà e mio fratello nel bosco senza pensare alla scuola e alle responsabilità. Non mi importava niente perché in quei momenti mi sentivo libero da ogni pensiero e preoccupazione. A volte cadevo, ma poi mi rialzavo sempre, un po’ammaccato e punto per colpa dei ricci.
Ma oltre a questo stavo bene. E avrei voluto che quei momenti non finissero mai.
Un alunno di II B

venerdì 4 dicembre 2015

Che cosa fare in caso di pericolo e necessità?
Come comportarsi?

A breve su questo blog le indicazioni preziose apprese durante l'incontro con in volontari della Croce Rossa.
Ma intanto...non comportatevi come i protagonisti di questi fumetti e seguite le regole scritte in rosso!




Come è vissuto il critico passaggio dalla scuola primaria alle medie? Traumatico e stancante come i più piccoli temono? 
E gli insegnanti? Terribili orchi e orchesse in cerca di carne giovane e fresca?

Lo abbiamo chiesto direttamente ad una studentessa coinvolta, che attualmente è in prima media. Per questo dedichiamo il testo a tutti i giovani lettori delle primarie. 

Dopo l'intervista fatta nel mese di settembre ad un'alunna di prima media è emerso che il passaggio dalle scuole primarie alle medie è difficoltoso rispetto a ciò che lei si immaginava, ma la studentessa si mostra ottimista e caparbia, è convinta, con un po' di sforzo, di riuscire a superare gli ostacoli.
E' emerso anche che ci sono molti cambiamenti riguardanti le materie scolastiche, il numero degli  insegnanti, le modalità di studio e il rapporto con i compagni e con gli insegnanti.
Alle medie le dimenticanze vengono segnalate ai genitori con una nota mentre alla primaria le insegnanti erano più bonarie su queste cose.
Per quanto riguarda le verifiche è preoccupata per la quantità delle stesse durante la settimana; infatti afferma di non essere ancora riuscita ad organizzarsi nello studio e spesso si trova a dover studiare molte pagine in un solo giorno...

Se la caverà? 
Preoccupati per quanto dichiarato, la abbiamo raggiunta dopo circa due mesi, per verificarne lo stato di salute e il benessere generale...

Nella seconda intervista fatta circa a distanza di due mesi dalla prima è emerso che l'alunna si è abituata ai ritmi e alle usanze della secondaria di primo grado e che ha superato la sua paura iniziale rispetto ai nuovi insegnanti e alle nuove materie scolastiche; inoltre non ha riscontrato grosse difficoltà nel relazionarsi con i nuovi compagni.
Ultimamente ha capito che deve seguire attentamente le lezioni e che deve prendere appunti durante le stesse per essere poi facilitata nello studio a casa.

mercoledì 25 novembre 2015

L'amore non conosce confini....
Si è spesso sentito dire, ma che possa superare anche il tempo e lo spazio scatenando emozioni a distanza di secoli è un fatto curioso.
Provate ad indovinare: di chi si sarà infatuato l'autore di questo testo? 
Vi lasciamo qualche indizio: il suo volto è noto e ha ipnotizzato scrittori e registi, ma di lei conosciamo solo un mezzo busto.


Era un giorno come tanti, soleggiato e allegro, il cinguettare dei verzellini raggiungeva casa mia, si sentivano dei canti melodiosi e dolci.
Mia madre mi chiese se potevo recarmi al mercato e io le risposi di sì, iniziai subito ad andare.
Dopo aver fatto un lungo pezzo a piedi tra persone e cagnolini raggiunsi il mercato del sabato mattina. Era davvero affollato si udivano diversi rumori provenienti dai venditori, afferrai la lista e vidi che per primo dovevo comperare dei kiwi e delle banane quindi andai dal mio vecchio amico Neal: il venditore della frutta.
La ressa continuava ad aumentare: signori e bambine si accalcavano fino a schiacciarmi come una sardina in scatola, per questo allungai il passo in modo da concludere alla svelta le mie commissioni.
Raggiunta la bancarella io e Neal ci salutammo, aveva degli occhi stretti e allungati che fissavano il mio volto, il naso a patata e delle labbra grosse e carnose come la sua faccia.
Subito gli chiesi delle banane e dei kiwi ma sfortunatamente gli ultimi erano finiti, con le sue mani screpolate e rugose afferrava i caschi di banane per poi metterli nella borsa data da mia madre.
Dopo esserci congedati presi di nuovo la lista su cui c'era scritto di acquistare dei pomodori; il cammino diventava sempre più tortuoso. La bancarella della verdura sembrava irraggiungibile visto che le persone ti trascinavano dove portava la corrente umana.

Iniziai a cercare una scorciatoia e finalmente dopo tutte le ferite e graffi che mi ero procurato trovai una stradina, sporca e piena di ragnatele. Dopo un lungo percorso lurido e pieno di immondizia raggiunsi un vicolo cieco con un'alta e imponente barriera. Io, dal cuor di leone, mi feci coraggio e iniziai a scalare l' alto muro con il manico delle borse in bocca, arrivato in cima vidi che davanti c'era la strada principale così buttai il sacchetto e saltai. Però nello slancio scivolai e la mia gamba prese una storta. Non riuscendo a camminare iniziai ad urlare aiuto e delle lacrime scesero delicatamente la linea del mio viso. Nell'indifferenza di molti, mi soccorse una ragazza dolce e giovane che decise di aiutarmi: le sue morbide mani accarezzavano la mia gamba facendo un lieve massaggio, il suo viso non presentava nemmeno una ruga e i suoi occhi erano indescrivibili. Mi disse che la gamba oltre ad essere slogata perdeva sangue, preoccupata si tolse il turbante che faceva intravedere il suo magnifico orecchino, io svenni e non ebbi modo di vedere i suoi capelli.

Una volta svegliato avvistai una fascia che avvolgeva la mia gamba, lei si era ripresa il turbante e mi disse che aveva portato il mio corpo sulle sue lievi spalle. Una gentilissima signora mi diede una tisana per calmarmi e passate poco più di due ore mi rimisi subito in sesto, l'affascinante fanciulla mi diede un bacio sulla guancia con le sue rosse e sensuali labbra ed io arrossii, poi come ricordo di lei mi conferì quel misterioso orecchino luccicante e brillante.
Tornando a casa ripensai a quella semplice e giovane personalità e decisi di tenere lo speciale orecchino di perla sempre nel mio cuore.

Oggi come domani

Ho fatto queste foto domenica 25 ottobre alle ore 18,00. Sono rimasto colpito dalle tante scie di colori che si alternavano nel cielo. Con il passare dei minuti cambiavano … il sole si stava addormentando dietro la collina di Montevecchia. Piano piano il sole veniva a mancare e stava diventando buio, e anche le scie di colori sparivano lasciando spazio alla sera.

Un panorama simile è un patrimonio da custodire e tutelare, ho pensato così all’importanza di attuare uno sviluppo sostenibile, in grado di assicurare la salvaguardia dell’ambiente.  Lo sviluppo sostenibile è un processo di cambiamento per cui l’utilizzo delle risorse, gli investimenti, lo sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali devono essere coerenti con i bisogni attuali e anche futuri.  Tutte le persone, con impegno per il miglioramento del nostro paese, dovrebbero rispettare il nostro ambiente, che è il nostro futuro.


Nel nostro paese, ci sono dei paesaggi meravigliosi, abitiamo in un posto molto bello e tranquillo: dobbiamo continuare a tenerlo bello e pulito. 

un alunno di II B

lunedì 23 novembre 2015

In un mondo dai tratti sempre più incerti, come mostrano i recenti fatti di Parigi, e in un periodo della vita per definizione caratterizzato da instabilità quale la preadolescenza, i nostri ragazzi, crisalidi pronti a schiudersi in farfalle, si interrogano sul futuro. Lo immaginano, lo abbozzano, lo sognano... 
Leggete i mille colori dei sogni e delle personalità:

Penso che studiando, impegnandosi e capendo cosa c’è intorno a noi, si possa andare dovunque e raggiungere gli obbiettivi prescelti, anche nella nostra età. Tra 30 anni vorrei un mondo con più persone altruiste, con meno disoccupati, senza crisi economiche, insomma un mondo diverso da quello di oggi, ma in bene. Gli obbiettivi che mi sono posto e che desidero raggiungere sono avere un lavoro stabile, vorrei fare il banchiere, e avere una famiglia solida, senza litigi.
A volte certe persone hanno paura di invecchiare, non vogliono diventare brutti;  però, per me, la bellezza non è solo esterna, ma è anche avere armonia e pace interiore.
Per finire vi dico: rimboccatevi le maniche e raggiungerete gli obbiettivi scelti"


In futuro mi vedo più maturo, in grado di prendere da solo una decisione, anche le più importanti; mi vedo anche con una mente indipendente che non dipenda da ciò che pensano gli altri e che nemmeno sia influenzata da pensieri superflui e inutili .
Spero di riuscire ad andare avanti con gli studi  fino all’università per arrivare all'obbiettivo di lavorare nel mondo dello sport .
Anche se so che il mondo non potrà essere migliorato da una sola persona spero che mi permetta di far avverare i miei sogni.”   

"Tra 30 anni vorrei un mondo in cui le risorse siano distribuite in modo più equo e più sviluppato a livello economico. Vorrei che le armi fossero abolite dal commercio e che ognuno potesse praticare la propria religione senza essere ucciso. 
Desidererei che ognuno volesse vivere la propria vita con i suoi sogni senza buttarsi giù. 
Vorrei poi un mondo più pulito e ordinato così che non ci siano disastri ambientali. Vorrei che lo smog nelle città fosse eliminato perché crea solo danni"

  Vorrei un mondo in cui la solidarietà prevale sull’ odio tra le persone, in cui lo spreco viene limitato e le risorse condivise, in cui le armi sono oggetti sconosciuti e le parole sono l’ unica e la migliore soluzione.
Non so ancora che lavoro farò da grande ma vorrei lavorare in ambito scientifico per migliorare il mondo a favore di tutti."  

“Vorrei un mondo senza guerra, senza religioni diverse, in modo da non scatenare litigi. Desidererei un mondo con risorse distribuite in modo equo in modo che tutti possano vivere una vita serena.
 E questo desiderio non lo può avverare qualche mago, ma NOI! Noi saremo a cambiare il mondo per farlo diventare migliore; ci saranno persone che non contribuiranno ma noi non dobbiamo smettere perché se miglioriamo quello che loro peggiorano, il mondo diventerà più bello, con più tempo, però più bello.”     

    "Tra 30 anni vorrei creare un mondo senza la guerra e tutti i conflitti che ci sono adesso,con la liberta’ di parola e di religione; vorrei poter non lasciare le persone senza un lavoro e un tetto, vorrei poter dare istruzione a chi non può. Insomma vorrei il mondo pieno di persone che si aiutano reciprocamente, persone che si vogliono bene; mi piacerebbe un ambiente più pulito e senza uomini che lo inquinino, ma con persone che se ne prendono cura. 
Da grande vorrei poter riuscire ad costruire una macchina che lanciata in cielo, a seconda della temperatura e del meteo, fa cadere il cibo genuino a volonta’

venerdì 20 novembre 2015

Il sapore della diversità
In Italia ci sono diverse etnie. Una delle più diffuse è quella Senegalese, infatti, centinaia e centinaia di Senegalesi sono immigrati in Italia, e con loro hanno portato la loro cultura e le loro tradizioni, formando un mondo pieno di sapore.

CURIOSITA’
Una delle ricette Senegalesi che deriva dal Marocco è il couscous.   Esistono due tipi di couscous : uno ha origini Marocchine e l’altro e il couscous Senegalese che ha un colore più scuro, mentre quello Marocchino è molto chiaro. Non so se li avete assaggiati, ma se volete il mio parere, vi posso dire, che sono due cibi davvero davvero gustosi.
Vi presento una ricetta tipica e veramente prelibata:

RICETTA COUSCOUS
Ingredienti:
-cipolle
-couscous
-acqua
-olive snocciolate
-fagioli
Procedimento:
- far bollire dell’acqua in una pentola
 -aggiungere il couscous
- aspettare che prenda forma
-tagliare le cipolle a strisce
-prendere l’altra pentola e aggiungerci le cipolle
-aggiungere senape, aceto, olio, olive e fagioli.
-cuocere e mescolare
-mettere il couscous in un piatto aggiungendo salsa
-servire.

Assolutamente da provare!!!

Un'alunna II B