martedì 15 dicembre 2015


Interessante e di attualità il seguente articolo che ci descrive l'evoluzione di alcune tendenze sociali.

Un lavoro moderno: lo youtuber

Negli ultimi anni è spopolato un nuovo lavoro in particolare tra i nativi digitali: lo youtuber, che è colui che produce contenuti creativi originali, cioè dei video, per la piattaforma di youtube. Per esempio:
  • “fare gameplay” e “tutorial”, che sono video su diversi videogiochi
  • video musicali;
  • fashion, che sono tutorial su come vestirsi e truccarsi;
  • entertainment, ossia video con contenuti comici;
  • video con indicazioni su come riparare schermi o altro degli smartphone.
Sembrerebbe un normale passatempo, ma è un vero e proprio lavoro per il quale si viene pagati.
Per chi non lo sapesse, “fare gameplay” vuol dire giocare a un videogioco completando missioni e “quest”.
Invece i “tutorial” sono proprie e vere guide sul videogioco in questione; il tutto consiste nello spiegare come completare obbiettivi e missioni.
Il canale di YouTube è una piattaforma online che può essere creata da qualsiasi persona e sulla quale solo l’utente può pubblicare dei video; se si attiva la “monetizzazione”, più visualizzazioni si hanno, più soldi si incassano. E da hobby, diventa lavoro.
La “monetizzazione” significa che vengono inserite all’ inizio dei video delle pubblicità, per le quali si viene pagati ad ogni visualizzazione da YouTube, che a sua volta incassa i soldi dal proprietario del prodotto pubblicizzato.
I miei consigli per diventare uno youtuber sono:
  • fare gameplay su giochi divertenti, ma poco conosciuti;
  • pubblicare almeno un video al giorno interessante e di buona qualità e che non duri troppo tempo così, da non perdere iscritti (infatti al canale dello youtuber ci si può anche iscrivere così da ricevere notifiche quando lo youtuber pubblica un nuovo video);  
  • essere chiaro e non dire - almeno non troppe - parolacce, perché il canale potrebbe essere “bannato”, cioè bloccato;
  • non far ascoltare canzoni con i diritti di copyright, perché dopo 3 volte la monetizzazione viene disattivata.
Ricordate che l’obbiettivo principale è non far annoiare la gente e farla divertire per continuare ad avere molti “followers” ed attirarne sempre di nuovi.
Uno dei più famosi youtuber del momento in Italia si chiama Lorenzo Ostuni, in arte Favij, un ragazzo di 20 anni che in un anno è riuscito a raggiungere 630.000 iscritti e 84.000.000 di visualizzazioni totali al suo canale; quest’anno ha anche fatto l’attore in un film sui videogiochi, “Game Therapy”, con altri tre youtuber, Claplis, Zoda e Decarli, ragazzi giovani come lui.
Ad oggi ha 2.240.245 iscritti.
Però c’è uno svantaggio per noi italiani, ossia la lingua, che non è internazionale come l’inglese.
Per ora solo un' italiana, la youtuber Marzia Bisognin lavora dall’ Inghilterra in lingua inglese con il nickname CutiePieMarzia e ha 5.990.133 milioni di iscritti ad oggi.
E’ la ragazza di PewDiePie, un ragazzo svedese che in lingua inglese si occupa di videogame e che ha il canale con maggiori iscritti in assoluto al mondo, 40.832.450 ad oggi.
Io penso che se a una persona piace fare una cosa, qualunque cosa sia e soprattutto se la fa bene, e non ha paura di mostrarla, perché non condividerla con gli altri e in più divertendosi, si guadagnano anche soldi extra.
Anche a me piacerebbe diventare uno youtuber famoso;  per ora ho solo un canale con pochi iscritti ma in futuro, chissà!!!
E tu, vorresti fare lo youtuber?!?!?!

Un alunno II B

domenica 13 dicembre 2015

Siete stressati dalle feste? Dalle resse alla ricerca di quell'idea originale che sembra sempre più lontana? 
E allora perché non lasciarsi ispirare dalla nostra tradizione italiana riscoprendo le abitudini della nostra penisola, che ci ricordano la bellezza del calore umano e dell'atmosfera che lo stare insieme sa regalare.

NATALE IN CALABRIA: tra tradizioni e dolcetti...

Molte tradizioni si tramandano da regione in regione, in particolare quando si tratta di  feste: infatti in questo testo vi racconterò le tradizioni calabresi proprio sulla festa del NATALE.


L’ aria natalizia inizia a sentirsi i primi giorni di dicembre. Nelle case, non ci sono ancora addobbi, tutto parte dall’otto dicembre quando per tradizione si fanno le crespelle: un impasto fatto con farina, lievito, patate e acqua. L’albero e il presepe si fanno all’Immacolata, mai farlo prima. Ecco che finalmente si inizia a respirare l’aria natalizia, in occasione si preparano dolci tradizionali, tutti fatti a mano e con tanta pazienza:
-la pittanchiusa, un dolce fatto di una pasta sottilissima tutta tirata a mano e ripiena di uvetta, mandorle, noci e il tutto arrotolato formando una rosa nella teglia (come si può vedere nella foto).
-i tardilli ricoperti di miele, un dolce fatto semplicemente di farina e uova, fritti e ricoperti di miele.
-ci sono anche i cugini dei tardilli di miele, i tordilli, sono un po’ più grandi con l’aggiunta di succo d’ arancia.
Di tradizione il Santo Natale si festeggia la sera della vigilia (24 dicembre) si preparano tante portate di pesce dall’ antipasto al secondo, ma la tradizione vuole che prima di sedersi a tavola ci si scambiano gli auguri. I miei genitori mi raccontano sempre che tanti anni fa, quando loro erano piccoli, ai nonni (persone anziane) in segno di rispetto vi si baciavano le mani. Questa tradizione così suggestiva si è persa col tempo, ma la serata continua giocando a tombola aspettando la mezzanotte.
Nel giorno di Natale si sta ancora tutti insieme, si prepara la pasta al forno con un secondo base di carne, nel pomeriggio si continua a giocare a tombola, scala quaranta e uno.
In Calabria le feste, soprattutto il Santo Natale, si sentono molto, non è importante che si facciano tanti addobbi oppure che "Babbo Natale” non sbagli il regalo, ma  è bello vivere la festa con i propri cari che cercano di anno in anno di trasmettere valori importanti e tradizioni, che altrimenti rischiano di essere rinchiuse in un album fotografico messo via in un cassetto.

Un alunno di  II B


Avvicinandosi il Natale si pone il grosso problema di saper scegliere il regalo giusto... e poiché sappiamo che i videogiochi sono spesso ben accolti, abbiamo pensato di stendere una breve guida affinché anche i meno esperti possano orientarsi. 




PEGI: verso una scelta consapevole

Lo confesso sono un videogiocatore.
Quando gioco a Minecraft, gioco a cubetti, mi sento quasi potente: ho il controllo di decidere e creare mettendo alla prova la mia fantasia.
Eppure il mondo virtuale preoccupa sempre i genitori.Temono di ritrovarsi dei figli “rovinati” nella postura e nella vista, pallidi, gobbi e occhialuti.
Hanno paura che il gioco inciti alla violenza o/e faccia venire gli incubi.
Eppure i videogiochi possono anche stimolare, ad esempio i giochi di strategia tipo “Clash of clans” o “Clash of lords 2” richiedono di saper pianificare e progettare, i giochi di sopravvivenza come “Minecraft” o “Terraria”  richiedono di sapersela cavare trovando strategie e risorse, etc.... Ad esempio NBA2k 16 mi stimola ad uscire a giocare a basket.
Perciò l’importante è saper scegliere......

Un valido supporto è i “PEGI”.
La sigla PEGI, sta per Pan-European Game Information (Informazioni paneuropee sui giochi), aiuta i genitori europei a prendere decisioni informate sull'acquisto di videogiochi.
PEGI è stata lanciata nel 2003 ed ora utilizzata in 30 paesi europei tra cui: Italia, Francia, Grecia, Portogallo, Irlanda, Svizzera, Regno Unito etc...
Il sistema di classificazione PEGI è basato su simboli e ad ognuno di essi è abbinato un significato. Di seguito potrete visionare la lista completa degli argomenti accompagnati dai simboli del PEGI:

  • Paura: il gioco può contenere scene in grado di spaventare i bambini.
  • Sesso: il gioco contiene riferimenti o scene di natura sessuale.
  • Droghe: il gioco fa riferimento o rappresenta l’uso di droghe.
  • Discriminazione: il gioco contiene scene di discriminazione.
  • Gioco d’azzardo: il gioco incoraggia o insegna il gioco d’azzardo.
  • Online Game: il gioco richiede l’uso di internet per poter essere utilizzato.
  • Linguaggio scurrile: il gioco contiene espressioni volgari.
  • Violenza: il gioco contiene scene violente.

Infine, abbiamo la classificazione dei giochi in base all’età: PEGI 3, 7, 12, 16 & 18.

  • PEGI 3= se avete un figlio/a di età 3 anni o superiore e vuole iniziare a imparare a videogiocare ecco i giochi fatti per lui/lei: Super Mario Galaxy 1 e/o 2, Mario Cart 8, Super mario maker, Animal Crossing etc...
  • PEGI 7= se vostro figlio/a ha 7 o più anni ed è un bambino/a molto creativa/o c'è: Regular Show, Splaton, Mario party 10 etc..
  • PEGI 12= se avete un ragazzino/a di 12 o superiori anni e gli piacciono le macchine o le serie tv ecco quello che fa per lui: Super Smash Bross, Dragonball Xenoverse, Need for Speed Rivals etc...
  • PEGI 16= se avete un ragazzo/a con 16 o più anni e gli piace l'azione ecco quelli fatti per lui/lei: Destiny, Dark Soul 2, Uncharted the natan Drake Collection etc...
  • PEGI 18= Se avete un ragazzo/a con 18 o più anni e gli piacciono i giochi di guerra o vuole una storia lunga si può trovare: Granf Theft Auto 5, Fallout 4, Call of Duty Black Ops 3, Thief, Assassin's Creed Syndicate.

Non mi resta che dirvi: "Buon Natale e scegliete bene!!"

Un alunno II B


Proponiamo un esercizio di stile, creato dopo esserci divertiti e aver meditato su qualche estratto di romanzi d'avventura e sulle strategie di descrizione: il paesaggio è esotico e il nostro sguardo di lettori è condotto a muoversi lentamente, ricostruendo l'ambiente a 360°. 
Poi,  indotti a credere in vaghe chimere, affoghiamo nel vortice della soggettività, dove realtà e sogno si confondono.


Le onde del mare gelide si riversano sui miei piedi, svegliandomi bruscamente dal mio incubo, mi guardo attorno, davanti un mare sconfinato e rosso a causa del sole che pian piano sorge calmo. Dietro di me una piccola palma colma di noci di cocco che emanano un profumo dolce e un po’ acidulo. Il mare cambia a seconda delle mie emozioni; mi chiedo come sono finito in questa piccola spiaggia, guardando i miei vestiti logori, inzuppati e ristretti a causa del sale deduco mestamente che sono naufragato. 
Mi chiedo come posso tornare a casa e la tristezza incomincia ad affogarmi; fortunatamente la serenità dell’alba e il dolce profumo delle onde mi cullano e mi rasserenano. 
Il  mare può essere crudele perché a volte non conosce pietà, ma anche gentile perché ti offre la possibilità di tornare a casa portando a riva strumenti e oggetti a me utili. Mi impegno a scrutare il mare ma è impossibile perché il sole si riflette accecandomi, fortunatamente il mare porta a riva una cassa di provviste, la apro, e vedo che è stracolma di cibi; mi ritorna la speranza, incomincio a mangiare tra il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli  e i versi dei gabbiani; ma quel pane ha un sapore nauseante, lasciandomi un gusto amaro e salato. 
Perdo la speranza, il mare si fa schiumoso e in tempesta, sono stanco e la paura mi assale, mi sento male per colpa di tutte quelle emozioni che provo in una sola volta. 
Così svengo, il buio mi ricopre, mi sento tagliato fuori da mondo, isolato, solo.

Un alunno di II B
LA CROCE ROSSA A SCUOLA

Come comportarsi in caso di pericolo o necessità?


Visto che la sicurezza è molto importante per tutti abbiamo deciso di condividere con voi le informazioni che ci hanno fornito due membri della Croce Rossa durante la giornata che la scuola dedica alla sicurezza.
Esistono 2 tipi di soccorso : 
uno che è il primo soccorso cioè l’ aiuto che tutti possono prestare secondo le loro competenze; e l’altro è il pronto soccorso cioè il soccorso prestato da persone specializzate.
Esiste anche una catena di sopravvivenza:
  1.  il primo passo è l’ Accesso precoce (il primo soccorso chiama il 112),
  2.  il secondo è la BLS precoce(manovre fatte dalla croce rossa),
  3.  il terzo è Defibrillazione precoce (uso del defibrillatore da parte della croce rossa),
  4.  il quarto Inizio precoce della rianimazione avanzata (ricovero al pronto soccorso).




 Quando c’è un incidente bisogna eseguire le prime misure:
  •       Mantenere la calma
  •       Non rischiare la propria vita (evidenziare i pericoli)
  •       Capire la dinamica dell’ evento
  •       Autoprotezione per se stessi e per la persona soccorsa
  •       Eseguire le manovre solo se si sanno fare
  •       Sempre meglio non fare niente che peggiorare la situazione
  •       Il dolore non è il sintomo più grave (chi urla di più non vuol dire che ha più bisogno)
  •       Non bisogna mai scuotere la persona soccorsa
  •       Non bisogna dare da bere alla persona soccorsa
  •     Non bisogna trasportare in macchina la persona soccorsa.




Alcune regole per contattare il 112:
  •       Dare più informazioni possibili
  •       Luogo: indirizzo, citofono, punti di riferimento, piano (se si abita in un condominio)
  •       Chiarire se si tratta di un incidente o di un malore (specificare intolleranze, malattie…)
  •       Informare sulla dinamica
  •       Quante persone hanno bisogno
  •       Condizioni vittima|e
  •       Quale aiuto si può dare alla\e vittima\e
Inoltre è importante sapere che in Pronto Soccorso esistono alcuni codici a seconda delle esigenze:
  1.  azzurro (bambini,anziani);
  2. bianco (non grave);
  3. verde (caduta…);
  4. giallo (rischio di vita);
  5.  rosso (rischio di vita molto alto). 
Alunni e alunne di IIB

giovedì 10 dicembre 2015


Logomachie e "logomanie"... ma quanto è difficile a volte capirsi... 
Bella la creatività lessicale di questo testo che gioca sulla comicità dell'equivoco per farci riflettere sui più banali problemi linguistici che a volte sanno veramente complicarci la vita.

Le avventure di... Precisamale e Sbadatolino

Il signor Precisamale decise di fare un viaggio con suo figlio di nome Sbadatolino.Non conoscendo bene la strada, il padre chiese al suo compagno di viaggio di prendere una piantina. Esso non capì a cosa potesse servire un vaso di fiori nel caso si fossero persi, ma chiese comunque dove fosse, Precisamale gli rispose che l'avrebbe trovata vicino alla finestra. Prese così una piantina di fiori davanti alla finestra e la mise nel portabagagli.
I due partirono e, arrivati nell'uscita autostradale, il guidatore chiese al giovane di passargli la piantina per poterla leggere, ma lui rispose che la piantina era nel portabagagli. Si fermarono quindi alla prima stazione di servizio, e mentre scendeva per prendere la piantina, l'altro gli chiedeva come mai l'avesse messa nel portabagagli, il ragazzo rispose che aveva preso la piantina più bella e che i fiori si sarebbero sicuramente rovinati sul sedile posteriore; per questo l'aveva posizionata nel portabagagli.
Precisamale non capiva di cosa stesse parlando e quando vide la piantina capì l'equivoco, la prese e la lanciò contro lo sguardo attonito del figlio. Così, senza una mappa iniziarono a perdersi.                          
A un certo punto si fermarono su un marciapiede e il padre diede a Sbadatolino dei soldi per cercare informazioni e comperare qualcosa con parsimonia. Sbadatolino chiese a una fanciulla che si chiamava Atlante dove si trovassero e se conoscesse qualche ragazza che si chiama Parsimonia; Atlante seppe rispondere solo alla prima domanda dicendo che si trovavano al paese dei persi.                                
Per nulla preoccupato, lo sbadato andò in un negozio ricco di dolci candidi come il latte dove, insieme alla sua amica- a questo punto immaginaria- Parsimonia, acquistò i baci per-ugina.
Tornando dal padre pensò a chi fossero queste misteriose Ugina e Parsimonia, riflettendo sul fatto che a volte le persone danno per scontate tante cose. Mentre meditava tra sé e sé, sbattè contro un ragazzo che tutti chiamavano Prepotente facendo cadere i baci, il fanciullo disse che questi erano i baci per Ugina che aveva comprato con Parsimonia. Il ragazzo menefreghista se ne andò facendo finta che niente fosse accaduto mentre Sbadatolino tornava dal padre.                                                                      
In macchina disse al padre che la ragazza Atlante aveva detto che si trovavano nel paese dei persi e che Parsimonia è scappata, Precisamale decise di chiedere ad uno strano signore che gli disse che il suo nome era strano.                                               
Questo signor Strano chiese alla persona persa cosa volesse e l'adulto gli disse che volevano avere un'informazione, Strano gli chiese che tipo di informazione e il padre disse che era un'informazione di luogo.                                                                        
Strano se ne andò dicendo che non aveva capito un tubo e il figlio gli disse che non stavano parlando di tubi.                          
Così Precisamale continuò a girare per le città senza una meta.

Un alunno di II B


martedì 8 dicembre 2015

Il naufrago
Un racconto d'immaginazione nato lasciandosi guidare da delle suggestioni. Le onde del mare e l'esclusione di ogni suono umano sono il naturale paesaggio sonoro di questo scritto che è delicato e malinconico. Racconta di un viaggio compiuto in compagnia, di un naufragio, di una ricerca solitaria, di un mistero.



Mi risvegliai naufrago su un' isola, ero solo, alle prime luci dell' alba.
Sentivo la sabbia soffice che mi faceva da materasso e la tiepida acqua del mare che mi bagnava i piedi.
Intorno a me c'era solo il mare, calmo e limpido, sul quale si riflettevano i colori dell' alba, e una piccola foresta di alberi: da frutto, altri alberi dalle forme esotiche e piccoli arbusti.
Mi alzai con il calore del sole che mi riscaldava la schiena.
Andai in esplorazione nella foresta per cercare un riparo.Trovai una grotta e decisi che quello sarebbe stato il mio rifugio.
Da quella grotta vedevo il mare, molto più calmo rispetto a quello del giorno precedente.
Mentre ero lì pensavo a tutti i miei compagni marinai, probabilmente morti a causa della burrasca della notte scorsa.
Avevo fame, non mangiavo da tre giorni, andai a cercare della frutta, e mentre ispezionavo l'isola in cerca di cibo, sentii un profumo di noci di cocco che mi attiravano, ma non ebbi il coraggio di mangiarle, nel rispetto dei miei compagni.
Tornai alla grotta ormai inondata di luce.
Ero stremato, le gambe mi tremavano e cominciai a vedere i miei compagni intorno a me che mi parlavano.

Caddi a terra sfinito e poi ricordo solo il buio della notte. 

Un alunno di II B

Oggetti e ricordi

Ci sono oggetti che sanno riportarci indietro nel tempo. Possono sembrare semplici, antichi o impolverati ma quegli oggetti sono nostri, custodiscono un ricordo o un affetto.




Questa bicicletta rappresenta per me la libertà, come quando andavo con mio papà e mio fratello nel bosco senza pensare alla scuola e alle responsabilità. Non mi importava niente perché in quei momenti mi sentivo libero da ogni pensiero e preoccupazione. A volte cadevo, ma poi mi rialzavo sempre, un po’ammaccato e punto per colpa dei ricci.
Ma oltre a questo stavo bene. E avrei voluto che quei momenti non finissero mai.
Un alunno di II B

venerdì 4 dicembre 2015

Che cosa fare in caso di pericolo e necessità?
Come comportarsi?

A breve su questo blog le indicazioni preziose apprese durante l'incontro con in volontari della Croce Rossa.
Ma intanto...non comportatevi come i protagonisti di questi fumetti e seguite le regole scritte in rosso!




Come è vissuto il critico passaggio dalla scuola primaria alle medie? Traumatico e stancante come i più piccoli temono? 
E gli insegnanti? Terribili orchi e orchesse in cerca di carne giovane e fresca?

Lo abbiamo chiesto direttamente ad una studentessa coinvolta, che attualmente è in prima media. Per questo dedichiamo il testo a tutti i giovani lettori delle primarie. 

Dopo l'intervista fatta nel mese di settembre ad un'alunna di prima media è emerso che il passaggio dalle scuole primarie alle medie è difficoltoso rispetto a ciò che lei si immaginava, ma la studentessa si mostra ottimista e caparbia, è convinta, con un po' di sforzo, di riuscire a superare gli ostacoli.
E' emerso anche che ci sono molti cambiamenti riguardanti le materie scolastiche, il numero degli  insegnanti, le modalità di studio e il rapporto con i compagni e con gli insegnanti.
Alle medie le dimenticanze vengono segnalate ai genitori con una nota mentre alla primaria le insegnanti erano più bonarie su queste cose.
Per quanto riguarda le verifiche è preoccupata per la quantità delle stesse durante la settimana; infatti afferma di non essere ancora riuscita ad organizzarsi nello studio e spesso si trova a dover studiare molte pagine in un solo giorno...

Se la caverà? 
Preoccupati per quanto dichiarato, la abbiamo raggiunta dopo circa due mesi, per verificarne lo stato di salute e il benessere generale...

Nella seconda intervista fatta circa a distanza di due mesi dalla prima è emerso che l'alunna si è abituata ai ritmi e alle usanze della secondaria di primo grado e che ha superato la sua paura iniziale rispetto ai nuovi insegnanti e alle nuove materie scolastiche; inoltre non ha riscontrato grosse difficoltà nel relazionarsi con i nuovi compagni.
Ultimamente ha capito che deve seguire attentamente le lezioni e che deve prendere appunti durante le stesse per essere poi facilitata nello studio a casa.